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Pink Floyd

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butthead
view post Posted on 23/6/2009, 17:36




SPOILER (click to view)
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PINK FLOYD



La formazione dei Pink Floyd, nel corso degli anni, è stata guidata da tre figure predominanti, ognuna delle quali ne ha influenzato in modo sostanziale il percorso artistico: si tratta, in ordine cronologico, di Barrett, Waters e Gilmour. Lo stile floydiano non ha però risentito significativamente di questi cambi di leadership, ed il sound che caratterizza la band è rimasto sostanzialmente inalterato e riconoscibile in quasi trent'anni di carriera.
Di seguito si ripercorre la storia della band a partire dagli album, dai quali si evincono al meglio le sue vicissitudini ed il motivo del suo posto nella storia della musica.

Le origini
I Pink Floyd si formano a Londra nel 1965, quando Syd Barrett si unisce ad una band di studenti dell'Istituto Politecnico di Architettura della capitale britannica, per sostituire un cantante chiamato Chris Dennis: il gruppo si chiama The Tea Set ed in esso figurano Nick Mason, Roger Waters, Rick Wright e Bob Klose. La band aveva un moderato successo, ed era una delle più popolari formazioni dell'underground londinese alla fine degli anni sessanta.

La chitarra di Syd Barrett
Quando i The Tea Set scoprirono che il loro nome era già usato da un'altra band Barrett propose The Pink Floyd Sound, unione dei nomi di due bluesman: Pink Anderson e Floyd "dipper boy" Council, letti tra i crediti di un album di Piedmont blues. La parola "sound" venne abolita in fretta, mentre l'articolo "the" resiste fino al 1970, e viene usato per identificare i lavori dell'era Barrett. I due album del '69 riportano come nome della band "Pink Floyd", ma scrivono "produced by The Pink Floyd", mentre in Atom Heart Mother, del 1970, è scritto esattamente il contrario. David Gilmour, tuttavia, usa l'articolo fino al 1984
Bob Klose lascia il gruppo dopo aver registrato solamente un demo, lasciando una formazione che vedeva Barrett alla voce e alla chitarra, Waters al basso, Wright alla tastiera e Mason alle percussioni. Syd cominciò subito a scrivere canzoni, influenzato dalla corrente psichedelica che in quegli anni viveva il periodo di massimo splendore, e le sue creazioni venivano riprodotte nei frequenti concerti presso l'UFO Club, il Marquee Club e la The Roundhouse, locali simbolo della scena underground londinese.
Alla fine del 1966 la band viene invitata a contribuire alla colonna sonora del documentario Tonite Let's All Make Love in London, di Peter Whitehead, con i brani Interstellar Overdrive e Nick's Boogie, registrati nel 1967. Stralci di queste registrazioni si trovano nel film London '66-'67, del 2005, di Peter Whitehead. Con il crescendo della loro popolarità, i membri formarono la Blackhill Enterprises nell'ottobre del 1966, una società con i loro manager Peter Jenner e Andrew King, finalizzata alla distribuzione dei singoli Arnold Layne nel marzo del '67 e See Emily Play nel giugno dello stesso anno. Arnold Layne raggiunse la posizione numero 20 nelle classifiche britanniche e See Emily Play la numero 6, fruttando alla band la loro prima apparizione TV al Top of the Pops nel giugno '67.

]The Piper at the Gates of Dawn
Il 5 agosto dello stesso anno esce The Piper at the Gates of Dawn, il loro primo album. È considerato il primo esempio di musica psichedelica britannica, ed è stato generalmente elogiato dalla critica. Il disco è stato definito da alcuni critici anche come uno dei migliori album di debutto della storia del rock. Le tracce dell'album, prevalentemente scritte da Barrett, sono caratterizzate da testi poetici, spesso ispirati al folk (si veda The Gnome) e dalla lettura - fra i tanti - di Tolkien, Edward Lear e Kenneth Grahame; e spaziando dalle ardite sperimentazioni sonore come Interstellar Overdrive a stravaganze come The Scarecrow. Con questo lavoro i Floyd sono i primi a utilizzare dilatazioni e atmosfere di stampo fantascientifico, aprendo di fatto le porte alla stagione del rock cosmico. La band sperimenta, sempre in questo periodo, i primi light show, coinvolgendo il pubblico con proiezione di immagini, diapositive e l'impiego massiccio di un efficace impianto luci, che verrà nel tempo potenziato e perfezionato, fino al Division Bell Tour, in cui viene raggiunto l'apice.
Con l'avvento della popolarità, lo stress della vita on the road, la pressione della casa discografica e l'uso di droghe, in particolare LSD, minarono la salute mentale di Barrett, e nel gennaio del 1968 David Gilmour si unì alla band per aiutarlo nel suonare e cantare. Il comportamento di Barrett diviene presto insostenibile: accadeva sempre più spesso che fosse assente alla realtà, che cominciasse a guardare nel vuoto nel bel mezzo di un concerto o che decidesse di scordare la chitarra durante l'esibizione senza alcun motivo. Capitava anche che non si presentasse nemmeno all'esibizione. A lungo andare venne escluso dalla band, che non contava più su di lui: l'ultimo concerto al quale prese parte fu il 20 gennaio 1968 a Hastings; venne allontanato dal gruppo nell'aprile dello stesso anno. Questo evento coincise anche con l'addio dei manager Jenner e King, che decisero di restare con lui, pensando che la band non sarebbe stata in grado di proseguire. Al loro posto subentrò Steve O'Rourke, che rimase con i Floyd fino al 2003, quando morì.
Dopo aver registrato due album come solista nel 1970, The Madcap Laughs e Barrett (prodotti da Norman Smith, co-prodotti e saltuariamente suonati da Gilmour, Waters e Wright), Barrett si ritirò nella sua città natale, Cambridge, dove condusse una vita tranquilla fino alla sua morte, il 7 luglio 2006.

A Saucerful of Secrets
Con l'uscita di Barrett la band è condotta con pari peso da Gilmour, Waters e Wright, che si dividono i compiti sia di voce solista che di composizione: a Waters si devono composizioni in stile jazzistico, spesso caratterizzate da un riff di basso dominante, con testi complessi e simbolici; di Gilmour sono i brani di matrice prevalentemente blues, mentre a Wright si deve il muro sonoro di tastiere, in particolare l'organo Hammond, che determina il sound che contraddistinguerà la band per tutta la carriera. Questa collaborazione "alla pari" dei tre, con gli anni, subisce un lento degrado che porterà Waters, alla fine degli anni settanta, al ruolo di figura centrale, relegando gli altri membri a ruoli marginali.
A Saucerful of Secrets è il lavoro in cui compare la maggior quantità di esperimenti sonori nella discografia dei Pink Floyd: rumori elettronici, feedback, oscillatori e gli urli primitivi di Waters abitano le tracce dell'album, che esce nel giugno del '68 e raggiunge la posizione numero 9 nel Regno Unito, mentre non figura nelle classifiche americane. In questo lavoro vi è però ancora traccia di Barrett, autore di Jugband Blues e chitarrista in Remember A Day (registrata durante le sessioni di Piper) e Set The Controls For The Heart Of The Sun. Nei brani rimanenti Barrett è sostituito da David Gilmour che esprime un chitarrismo meno avventuroso e surreale, ma più elegante ed altrettanto caratteristico. Lo stesso anno i Floyd scrivono anche alcuni pezzi entrati nella colonna sonora del film The Committee di Peter Sykes nel 1968.

Ummagumma
Ummagumma continua il discorso del lavoro precedente, caratterizzato da esperimenti sonori in perfetto stile psichedelico. La struttura dell'album è molto particolare: si tratta infatti di un doppio di cui un disco è registrato dal vivo al Mothers Club di Birmingham il 27 aprile 1969 ed al Manchester College of Commerce il 2 maggio (con l'aggiunta in studio di alcune parti vocali), mentre l'altro disco contiene cinque brani, composti ognuno da un singolo componente del gruppo. In realtà i componimenti sono divisi in più tracce: quello di Wright quattro, quelli di Gilmour e Mason in tre, mentre Waters realizza due tracce singole, e dunque distinte, intitolate rispettivamente Grantchester Meadows e Several Species of Small Furry Animals Gathered Together in a Cave and Grooving with a Pict.

Atom Heart Mother
Con Atom Heart Mother, uscito il 10 ottobre 1970, si individua un punto di svolta nel percorso artistico dei Pink Floyd, che con questo lavoro abbandonano la psichedelia per abbracciare il progressive rock. La partecipazione di un'intera orchestra e la collaborazione con il compositore Ron Geesin rendono l'omonima title track una pietra miliare nel mondo del progressive.
Il nome fu una decisione dell'ultimo minuto, e fu ispirato da un articolo di giornale riguardante una donna con un pacemaker che aveva partorito. Celeberrima anche la copertina, ritraente una mucca che pascola in un prato, che è diventata una delle più celebri nella storia del rock.
La prima parte del disco è interamente occupata dalla suite di oltre 23 minuti Atom Heart Mother, brano per gruppo rock e orchestra, frutto di un lavoro collettivo, derivato per la gran parte da improvvisazioni in studio. A Ron Geesin, pioniere della musica sperimentale in Gran Bretagna, si deve l'orchestrazione, che conferisce un carattere epico alla traccia. Il secondo lato del CD contiene una traccia per ogni componente del gruppo, più una traccia conclusiva, Alan's Psychedelic Breakfast, un curioso brano che contiene rumori di un uomo che prepara e consuma una colazione all'inglese, con parti strumentali di sottofondo.

Meddle
Tra il 1970 ed il 1975 il "Pink Floyd Sound" assume una conformazione definitiva, frutto della mescolanza degli stili di Gilmour, Waters e Wright. È in questo periodo, infatti, che nascono gli album che hanno portato i Pink Floyd a vendere milioni di dischi in ogni parte del globo. Meddle, uscito nel 1971, è il preludio a tutto questo: Echoes, una suite di oltre 23 minuti che riempie il secondo lato del vinile, continua il discorso iniziato da AHM, ed è da molti considerato il capolavoro del gruppo.[30] Il brano venne definito da Waters un "sonic poem", mentre Mason ritenne che il disco fosse "il primo vero album dei Pink Floyd. Ha introdotto l'idea di un tema che si può ripetere". L'album include anche One of These Days, un brano quasi interamente strumentale guidato dalla steel guitar di Gilmour, che si innalza sulle note vibrate dal basso di Waters. Tra i due brani una serie di pezzi a metà tra sperimentazione e melodia, tra i quali spicca Fearless, che si segnala per il testo di Waters e Gilmour e per l'inserimento di un coro dei tifosi del Liverpool, You'll Never Walk Alone. Nello stesso anno il regista Stanley Kubrick chiede al gruppo di poter utilizzare le musiche di Atom Heart Mother per il film Arancia meccanica, ma la proposta viene rifiutata per timore di una pubblicità negativa. Kubrick avrà modo di "vendicarsi" molto più tardi, quando Waters chiederà al regista di poter usare la voce impersonale di HAL 9000, il computer di 2001: Odissea nello spazio, nel suo Amused to Death. Al rifiuto del regista, Waters replicherà includendo un messaggio registrato al contrario al principio di Perfect Sense. Altro legame tra il gruppo e il grande regista è la leggenda secondo la quale la canzone Echoes sarebbe perfettamente sincronizzata con l'ultima parte di 2001. Sovrapponendo la canzone alle immagini del film si nota effettivamente una certa sincronizzazione tra le immagini mostrate e le note del brano.

The Dark Side of the Moon
A trentacinque anni di distanza dalla sua uscita ufficiale, avvenuta il 24 marzo del 1973, di The Dark Side of the Moon sono state vendute quaranta milioni di copie in tutto il mondo, facendone uno dei tre album che possono concorrere al titolo di "secondo album più venduto di tutti i tempi". Rimase per 741 settimane (circa 14 anni, record tutt'ora imbattuto) nella classifica Billboard 200 della omonima rivista musicale americana, dalla quale uscì soltanto negli anni ’80. È il primo album a piazzarsi al numero 1 nelle classifiche americane, mentre rimase al numero 2 di quelle inglesi, pur figurando in esse 301 settimane e ottenendo plausi dalla critica.
Il disco è un concept album che propone una musica concettuale ed eterodossa, alla quale si affiancano testi dal profondo contenuto filosofico e di riflessione sulla condizione umana, cosa che caratterizzerà la restante carriera del gruppo. Mentre al lavoro di composizione hanno collaborato tutti e quattro i componenti, in maniera più o meno rilevante, i testi sono stati scritti interamente da Waters. Gli argomenti trattati riguardano la natura dell'esperienza umana: Speak to Me / Breathe riguardano la nascita e l'infanzia con le prime esperienze terrene, Time parla dell'invecchiamento e del soverchiante e rapido approssimarsi della morte, con la giovinezza che è passata prima che ci se ne possa rendere conto; The Great Gig in the Sky esplora pensieri religiosi e di morte, Money si burla di avidità e consumismo, Us and Them si riferisce al conflitto, all'etnocentrismo, al fatto che ciascuno ritenga sé stesso sempre dalla parte della ragione; Brain Damage guarda alle malattie mentali e mostra come la follia sia solo relativa e a quanto invecchiare porti lontano da chi si era un tempo, mentre Eclipse conclude l'album affermando il libero arbitrio e la casualità degli eventi. L’uso di tecniche di registrazione avanzate di Alan Parsons e gli effetti sonori di forte impatto usati fanno del disco un’opera diversa dalle precedenti produzioni del gruppo, per molti la migliore opera dei Pink Floyd, indicata da molti critici musicali come uno dei migliori e più influenti album di tutti i tempi.
La copertina, creata da Storm Thorgerson dello studio Hipgnosis, è una delle più conosciute ed importanti della storia del rock: essa raffigura, su di uno sfondo completamente nero, un prisma colpito da un raggio di luce bianca che si scompone, grazie al fenomeno della dispersione ottica, nello spettro visibile della radiazione elettromagnetica.

Wish You Were Here
Ripetere il successo di Dark Side non era un'impresa facile, per tale motivo i Floyd pensarono inizialmente di produrre un album totalmente diverso dal precedente, al fine di evitare il più possibile un paragone tra i due lavori, che difficilmente sarebbe stato a favore del nuovo arrivato. Household Objects, un esperimento fatto suonando oggetti comuni, ad esempio elastici e bicchieri, come se fossero strumenti musicali, venne però accantonato presto. Il nuovo album, suonato con strumenti tradizionali, è intitolato Wish You Were Here. Pubblicato il 15 settembre 1975, il disco tratta il tema dell'assenza: la mancanza di umanità dell'industria discografica e, soprattutto, l'assenza di Syd Barrett. Molto noto per l'omonimo brano, l'album, in larga parte strumentale, ha come tema portante il brano Shine On You Crazy Diamond, composto da due parti che aprono e concludono il lavoro. Tale traccia, alla quale prende parte il sassofono di Dick Parry, già protagonista del precedente album, è un tributo al precedente leader della band che culmina con un notevole intervento di sintetizzatore, il quale lascia spazio, nel finale, al tema di See Emily Play, brano scritto da Barrett. I restanti brani, Welcome to the Machine e Have a Cigar, descrivono, secondo molti pareri, il rapporto di Syd Barrett rispettivamente con il mondo esterno e con l’ambiente dello spettacolo, incolpando entrambi del suo squilibrio mentale, come concausa assieme all'abuso di droghe. Un famoso aneddoto riporta che il 9 luglio del 1975, durante le registrazioni dell'album negli Abbey Road Studios, nello studio comparve Syd Barrett, che i membri del gruppo riconobbero solo dopo diversi minuti. Syd appariva molto ingrassato, ed alla richiesta di spiegazioni rispondeva continuamente "Ho acquistato un grande frigorifero in cucina, e sto mangiando molta carne di maiale ultimamente".[37]


Animals]
L'aumentare della popolarità coincide con l'accentuarsi dei contrasti all'interno del gruppo, in particolare tra Waters e Gilmour. Da ciò scaturisce la predominanza di Waters sugli altri membri: se negli ultimi due lavori, infatti, la sua influenza era rilevabile prevalentemente nei testi, con Animals anche l'intera idea dell'album è del bassista, che lascia agli altri spazio solo nella composizione delle musiche e negli arrangiamenti. Le tematiche proposte da Waters, che caratterizzano Animals ed i successivi due lavori, sono ricorrenti: i temi trattati sono infatti la morte del padre nella seconda guerra mondiale, la crudeltà dell'industria discografica, l'individualismo e l'alienazione nella società moderna, e la critica verso alcune personalità politiche del tempo, in particolare Margaret Thatcher e Mary Whitehouse. All'epoca alcuni critici considerarono l'album "noioso" e "cupo". Il disco è uno dei maggiormente dominati dalla chitarra, grazie anche all'influenza dell'esplosione del movimento punk 77 di quell'anno, ed è pervaso dall'idea che le persone si possano dividere in tre categorie: maiali, pecore e cani. Ad ognuna delle tre specie è dedicata una traccia, e l'album è completato da Pigs on the Wing, divisa in due parti che aprono e concludono l'album. Questo lavoro è il più "politico" nella discografia floydiana, e le critiche al capitalismo ed, in minor parte, alla religione, sono spesso palesi. L'icona dell'album è il Pink Floyd pig, un maiale gonfiabile gigantesco che compare nella copertina del disco, fotografato mentre vola sopra la Centrale Elettrica di Battersea.

The Wall
Nel 1978, a causa di problemi legali, la band è costretta a lasciare il Regno Unito per un anno: durante questo periodo i componenti si dedicarono ad impegni personali, e quando fu il momento di ritrovarsi le idee erano poche. Waters stava però lavorando a due progetti The Pros and Cons of Hitch Hiking e The Wall: il primo divenne un album solista del bassista, il secondo un altro successo discografico per i Pink Floyd.
The Wall è un'opera rock concepita fin dalla genesi come album, film e spettacolo dal vivo. L'album esce il 30 novembre 1979 e si posiziona 3º in Gran Bretagna, e 1º in America, restandovi per 15 settimane. Il brano Another Brick in the Wall (Part 2), diventa l'unico singolo dei Floyd a raggiungere la posizione numero 1, mentre altri singoli di successo sono Comfortably Numb e Run Like Hell. L'opera, ideata da Waters, tratta i temi della solitudine e dell'assenza di comunicazione dovute alla presenza di un muro (in inglese "wall") posto tra le persone: tale barrierà è costruita dalla società moderna, la cui critica era stata sviluppata anche nel precedente album. Alla fine però il muro cade, lasciando spazio ad un messaggio positivo e di speranza: "Soli, o a coppie/Quelli che davvero ti amano/Camminano su e giù fuori dal il muro". Questi concetti sono presentati attraverso la storia di una rockstar di nome Pink, nella quale si distingue chiaramente Waters, che per le cause sopra elencate costruisce un muro che lo separa dalle altre persone e lo porta alla follia, dal quale si libera solo dopo una sorta di processo (The Trial) che lo condanna e che porta all'abbattimento del muro.
Durante le registrazioni del disco Waters espelle dalla band Wright, che resterà relegato al ruolo di semplice session man. I motivi furono, a detta di Waters, lo scarso impegno e la dipendenza da cocaina del tastierista. Mason, nel suo libro Inside Out: A Personal History of Pink Floyd, afferma che Waters fu spinto dal fatto che il tastierista si rifiutò di interrompere prima del tempo le sue vacanze per entrare in studio. Ad ogni modo, come conseguenza di ciò vi è l'assenza del tipico tappeto sonoro che caratterizza il "floyd sound", e le tastiere hanno un ruolo molto meno rilevante rispetto ai precedenti lavori.
Il film, scritto da Waters e diretto dal regista Alan Parker, è intitolato Pink Floyd The Wall e viene pubblicato il 6 agosto 1982, riscuotendo un notevole successo (circa 14 milioni di dollari in Nord America).[47] Il ruolo di Pink, il protagonista, fu affidato a Bob Geldof. Il film, che ripercorre la linea dell'album, tranne che per l'esclusione delle canzoni Hey You e The Show Must Go On e per l'aggiunta di due nuovi brani, What Shall We Do Now? (escluso dall'album originale per motivi di spazio) e When the Tigers Broke Free, affianca alle scene reali le animazioni create da Gerald Scarfe, che venivano proiettate sul muro durante gli storici concerti, che furono pochi date le enormi proporzioni dell'allestimento.

The Final Cut
Nel 1983 il predominio di Waters è totale: The Final Cut ne è il risultato. L'album, dedicato al padre del bassista, ripercorre temi già ampiamente sviluppati nei precedenti due lavori, aggiungendo temi attuali come la partecipazione della Gran Bretagna alla guerra delle Falkland o la possibilità di una guerra nucleare. All'album non prende parte Richard Wright, ed al suo posto vi sono Michael Kamen e Andy Bown. La copertina dell'album non contiene testo, sul retro si legge soltanto "The Final Cut – A requiem for the post-war dream by Roger Waters, performed by Pink Floyd: Roger Waters, David Gilmour, Nick Mason". Lo stile del disco è simile al precedente The Wall, ma il risultato discografico non fu altrettanto gratificante: lL'unica canzone che riscosse un discreto seguito radiofonico è Not Now John, l'unica traccia hard-rock, e l'unica ad avere anche la firma di Gilmour. Nonostante ciò tra Waters e Gilmour non vi era un buon rapporto: il chitarrista riteneva che Waters vedesse la musica solamente come tramite per i testi, a scapito della qualità. All'album non seguì alcun tour, ma venne pubblicata una compilation, Works.
Nel dicembre del 1985 Waters annuncia la sua separazione dai Pink Floyd, definendoli uno "spreco di energie", e probabilmente pensando che il suo abbandono avrebbe portato alla fine del gruppo. A questo fatto seguì una piccola battaglia legale, al fine di stabilire a chi spettasse portare avanti il nome del gruppo, che si volse a favore dei restanti componenti, Gilmour e Mason.

A Momentary Lapse of Reason
Nel 1987 viene pubblicato il disco A Momentary Lapse of Reason, che si piazza al 3º posto sia in patria che negli States. Dal momento che Waters era sempre stato il fautore della maggior parte dei testi floydiani, per questo lavoro Gilmour e Wright si rivolgono a parolieri esterni: Ezrin, che aveva già collaborato con il gruppo, diventa il co-produttore e autore di alcuni testi, scritti anche da Jon Carin, autore di Learning to Fly e tastierista in molti dei brani dell'album. Anche Wright collabora al disco come session-man, per venire poi reintrodotto ufficialmente nel gruppo con il successivo tour. A Momentary Lapse of Reason è il disco maggiormente influenzato da Gilmour: tutti i brani portano infatti la sua firma. Le tracce presentano arrangiamenti roboanti e complesse divagazioni strumentali: già nelle note di apertura di Signs of Life vi sono sintetizzatori d'atmosfera che emergono da un tappeto di suoni e voci. Nel secondo brano, Learning to Fly, vi è un'abbondanza di coriste, cosa che caratterizza anche One Slip. L'andatura marziale e minacciosa di The Dogs of War sembra voler recuperare le atmosfere di The Wall, mentre Yet Another Movie è un esperimento di aggiornamento del suono floydiano: lento e pesantemente scandito, vede lunghi feedback di chitarra sposarsi con le tastiere. Sorrow mostra gli esercizi chitarristici di Gilmour, mentre A New Machine e lo strumentale Terminal Frost completano il disco, insieme alla ballata On the Turning Away, una sorta di seguito ideale di Us and Them.
La lunghissima tourneè (1987 - 1989) ebbe un successo notevole e si chiuse alla Knebworth House, nel giugno 1990, dopo aver toccato anche l'Italia in particolare con il concerto tenuto a Venezia il 15 luglio 1989 su un palco galleggiante nel Bacino San Marco e trasmesso in diretta televisiva mondiale, che suscitò non poche code polemiche.

The Division Bell
All'album The Division Bell partecipa anche Wright, rientrato nella formazione, il quale dà un contributo significativo alla registrazione del disco, che esce il 30 marzo 1994 nel Regno Unito ed il 5 aprile dello stesso anno negli U.S.A.
The Division Bell è un concept album che parla, come in The Wall, dell'incomunicabilità tra gli individui, problema con cui tutti e tre i componenti avevano avuto a che fare, tra cause legali e divorzi. Alla stesura dei testi partecipa anche la giornalista Polly Samson, fidanzata con Gilmour, il quale era reduce dal divorzio, dopo quasi 20 anni di matrimonio, con la ex moglie Ginger. Nei testi non mancano inoltre riferimenti a Waters (Lost for Words) e a Barrett (Poles Apart). All'album segue un mastodontico tour in tutto il mondo, che tocca anche l'Italia. Ne rimane traccia in P*U*L*S*E, pubblicato l'anno seguente, tratto dai concerti tenuti in diverse località europee, fra cui Roma, che contiene la prima versione integrale dal vivo di Dark Side of the Moon. La qualità del live è altissima: con una formazione che si avvale di due chitarre, due tastiere, basso, batteria, percussioni, sassofono e tre coriste viene raggiunta, se non superata, la qualità dei dischi in studio. Dall'omonimo filmato è possibile inoltre osservare anche la maestosità del gigantesco apparato scenografico che faceva da cornice ai concerti del tour: centinaia di luci, raggi laser, fumi e persino fuochi d'artificio si combinano in coreografie che accompagnano i brani battuta per battuta.

L'ultimo periodo
Nel 2000 viene pubblicato l'ultimo disco dal vivo del gruppo, registrato durante il tour di The Wall tra il 1980 e il 1981 a Londra, intitolato Is There Anybody Out There?: The Wall Live 1980-1981, che raggiunge la posizione numero 19 in America.[24] Sabato 2 luglio 2005, in occasione del Live 8, la grande manifestazione musicale organizzata dall'amico Bob Geldof per sensibilizzare l'opinione pubblica sulla povertà e sui problemi dell'Africa, i Pink Floyd tornano ad esibirsi nella loro formazione storica, Roger Waters compreso, eseguendo cinque brani rappresentativi della loro avventura musicale (Speak to Me, Breathe, Money, Wish You Were Here e Comfortably Numb). Durante l'esecuzione di Wish You Were Here Waters ha voluto ricordare Syd Barrett:
« It's actually quite emotional, standing up here with these three guys after all these years. Standing to be counted with the rest of you. Anyway, we're doing this for everyone who's not here, particularly, of course for Syd. »
« Effettivamente è emozionante, stare qui con questi tre ragazzi dopo tutti questi anni. Qui per essere contati assieme a voi. Comunque, lo stiamo facendo per tutti quelli che non sono qui, in particolare, certo, per Syd. »
(Roger Waters)
Durante il tour estivo di Waters, negli shows di Magny-Cours in Francia, all'Hyde Park di Londra, a Reykjavík in Islanda e al "Summer Festival" di Lucca, Nick Mason si è aggregato alla band di Waters nella seconda parte dei concerti, mentre Wright, che aveva partecipato al tour solista di David Gilmour, declinò l'offerta in quanto stava lavorando ad un nuovo album solista. Lo stesso Nick Mason, in seguito, si è aggiunto a David Gilmour e a Richard Wright nella terza serata conclusiva del Tour on an Island del chitarrista alla Royal Albert Hall di Londra, il 31 maggio 2006, ricomponendo i Pink Floyd per due canzoni (Wish You Were Here e Comfortably Numb). Si tratta della prima apparizione del trio dopo il Live 8. Waters e i Pink Floyd reincrociano le proprie strade il 10 maggio 2007 in occasione di un concerto organizzato in memoria di Syd Barrett, morto a Cambridge il 7 luglio dell'anno precedente. Nonostante l'attesa dei fan, però, i quattro non suonano insieme: Waters si esibisce nella prima parte dello show con Jon Carin eseguendo la sua Flickering Flame, brano che affronta il tema di un amico morto; mentre i tre Floyd suonano subito dopo la vecchia Arnold Layne, senza Waters, e accompagnati dallo stesso Carin e dal bassista degli Oasis, Andy Bell. Il motivo di tale scelta fu il non distogliere l'attenzione sul protagonista della serata, ovvero Syd Barrett, anche se in realtà decisive sono state probabilmente le vecchie ruggini tra i componenti della band, evidentemente non ancora appianate. Nell'estate del 2008 David Gilmour, in un'intervista rilasciata alla rivista Mojo, confessò di non essere stato troppo convinto di partecipare al concerto, fino a quando, spronato dalla moglie Polly Samson, contattò Wright e Mason. A quel punto Gilmour sostiene di aver chiamato Waters per capire se avesse dato la sua disponibilità ad unirsi a loro ma la risposta fu negativa.

Lunedì 15 settembre 2008 i media annunciano la morte di Richard Wright, avvenuta a 65 anni dopo una breve lotta contro il cancro. Lo stesso giorno David Gilmour disse di Richard Wright:
« Nessuno può sostituire Richard Wright. È stato il mio partner musicale e amico. Nelle discussioni su chi o cosa fossero i Pink Floyd, il contributo enorme di Rick è stato spesso trascurato. Era gentile, modesto e riservato ma la sua voce profonda e il suo modo di suonare erano vitali, magiche componenti del nostro riconoscibile sound. Non ho mai suonato con nessuno come lui. L'armonia delle nostre voci e la nostra telepatia musicale sono sbocciate nel 1971 in Echoes. A mio giudizio tutti i più grandi momenti dei Pink Floyd sono quelli in cui lui è a pieno regime. Dopo tutto, senza Us and Them e The Great Gig in the Sky, entrambe composte da lui, cosa sarebbe stato The Dark Side of the Moon? Senza il suo tocco pacato l'album Wish You Were Here non avrebbe funzionato molto. Nei nostri anni di mezzo, per vari motivi lui ha perso la sua strada per qualche tempo, ma nei primi anni Novanta, con The Division Bell, la sua vitalità, brillantezza e humor sono ritornati e la reazione del pubblico alle sue apparizioni nel mio tour del 2006 è stata tremendamente incoraggiante, ed è un segno della sua modestia che quelle standing ovations siano giunte a lui come una grande sorpresa (sebbene non al resto di noi). Come Rick, non trovo facile esprimere i miei sentimenti con le parole, ma lo amavo e mi mancherà enormemente. »
Gilmour e la sua band rendono omaggio a Wright durante lo show britannico "Later with... Jools Holland" suonando il brano Remember a Day, peraltro mai eseguito dal vivo, tratto dall'album A Saucerful of Secrets.

LA FORMAZIONE
Syd Barrett (1965 - 1968) – chitarra solista, voce, successivamente chitarra ritmica.
David Gilmour (1967 - 1995) – chitarra solista, voce.
Roger Waters (1965 - 1985) – basso elettrico, voce.
Rick Wright (1965 - 1979; 1987 - 1995) – tastiera, sintetizzatore, voce.
Nick Mason (1965 - 1995) – batteria, percussioni.

Album in studio
1967 - The Piper at the Gates of Dawn
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1968 - A Saucerful of Secrets
1969 - Music from the Film More
1969 - Ummagumma (anche live)
1970 - Atom Heart Mother
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1971 - Meddle
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1972 - Obscured by Clouds
1973 - The Dark Side of the Moon
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1975 - Wish You Were Here
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1977 - Animals
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1979 - The Wall
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1983 - The Final Cut
1987 - A Momentary Lapse of Reason
1994 - The Division Bell

Album dal vivo
1969 - Ummagumma
1988 - Delicate Sound of Thunder
1995 - P•U•L•S•E
2000 - Is There Anybody Out There?: The Wall Live 1980-1981

Edited by xXx_Reichan_xXx - 12/10/2009, 18:54
 
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Z i o ~
view post Posted on 23/6/2009, 17:50




riduci un po' l'immagine iniziale e fai tutte uguali quelle degli album u.u
 
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butthead
view post Posted on 23/6/2009, 17:57




come si fa?? posso farlo direttamente dal forum?
 
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Z i o ~
view post Posted on 23/6/2009, 18:02




no serve un programma di grafica u.u oppure uno tipo paint u.u
 
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xXx_Reichan_xXx
view post Posted on 12/10/2009, 17:54




ho messo sotto spoile l'immagine
 
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Z i o ~
view post Posted on 12/10/2009, 18:24




grazie! :brill:
 
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‚lithium
view post Posted on 19/4/2010, 14:34




mi ci sto appassionando in questo periodo ai Pink Floyd!
ho anche visto il film di the wall *-*
certe canzoni ancora non mi piacciono...però tipo See Emily Play l'adoro, e anche Comfortably Numb ù.ù e Learning to fly, e Another brick in the wall : D
 
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Metal4ever
view post Posted on 20/4/2010, 17:57




come si fa a non postarli!la storia del rock!
 
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The Lunatic
view post Posted on 21/6/2010, 19:37




... e Rog è ancora in tour.... :D
 
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9 replies since 23/6/2009, 17:36   793 views
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